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La continenza urinaria è
l'abilità di accumulare urina fino ad una certa
quantità al fine di poterla evacuare tutta
insieme nei tempi ed in luoghi adeguati. Non tutti
gli animali possiedono questa capacità che
si è sviluppata solo tardivamente nella scala
filogenetica essendo prerogativa pressoché
esclusiva dei mammiferi. Anche nell'uomo non è
presente alla nascita e solo successivamente, nei
primi tre - quattro anni di vita, il bambino acquisisce
il controllo della propria minzione e defecazione.
Si tratta perciò di una importante oltreché
complessa funzione la cui perdita comporta risvolti
psicologici e sociali. Essere incontinente comporta
una modificazione della propria immagine, con grave
perdita di autostima capace di innescare pericolosi
meccanismi dal punto di vista psicologico con evoluzione
in senso ansioso-depressivo. Come conseguenza il soggetto
tende ad evitare i rapporti sociali autoescludendosi
con ripercussioni non trascurabili nella sfera sessuale
e familiare. In pratica la perdita della funzione
"continenza " viene a costituire una vera
e propria disabilità capace di generare un
Handicap . Il tentativo di superarlo nel modo più
semplice ovvero ricorrendo al pannolino rappresenta
una voce importante nei bilanci delle spese sanitarie
delle società industriali evolute. Per Incontinenza
Urinaria si intende la perdita involontaria di urina
attraverso l'uretra in luoghi e tempi inappropriati
tale da costituire un problema igienico e sociale.
Nella definizione è opportunamente sottolineato
che la fuoriuscita di urina deve avvenire al di fuori
della volontà del soggetto poiché è
proprio questo che determina la perdita della funzione
fisiologica denominata "Continenza Urinaria".
L'Incontinenza Urinaria così come è
stata definita non è prerogativa del sesso
femminile né della menopausa: essa riconosce
infatti cause differenti e, anche se più frequentemente
interessa le donne, può affliggere anche gli
uomini.
Nella donna però, segnatamente dopo la menopausa,
questo problema diviene molto frequente. La prevalenza
dell'incontinenza urinaria nelle donne con età
superiore a 60 anni varia a seconda degli studi dal
15 al 37%: questo discordanza è dovuta anche
al fatto che il problema molte volte viene taciuto
anche al proprio medico di famiglia poiché
viene vissuto come una condizione inevitabile dell'età
e della condizione di donna.
Nel 1987, è stato stimato un costo annuale
per l'incontinenza urinaria negli Stati Uniti di circa
10 miliardi di dollari, pari a 41 dollari per abitante
senza includere i costi indiretti.
I costi maggiori nella gestione dell'incontinenza
sono determinati dalle cure nelle case di riposo e
dai presidi per l'incontinenza.
In Italia sarebbero circa 1.270.000 le donne affette
da incontinenza urinaria con costo sociale annuale
di circa 1170 miliardi di lire. Il costo medio, a
carico del paziente, è di £ 654.524 all'anno.
Il costo medio per la collettività per ogni
paziente è di £ 928.572 all'anno.
L'incontinenza ha diverse cause
nelle donne e negli uomini, e può manifestarsi
con caratteristiche diverse. Si distinguono pertanto
le seguenti forme:
-
Incontinenza da
sforzo o da stress: In occasione di uno sforzo fisico
quale quello che si verifica mentre si tossisce,
si starnutisce, si ride o si sollevano pesi, oppure
talvolta anche quando si cammina velocemente o si
salgono le scale, la pressione sulla vescica aumenta
in modo tale da far perdere dell'urina. Ciò
accade anche quando la vescica non è piena
e non esiste alcuno stimolo alla minzione. Nella
maggior parte dei casi si perdono solo poche gocce
o piccole quantità di urina. L'incontinenza
da sforzo è la più frequente forma
di incontinenza
urinaria.
-
Incontinenza da
urgenza: Tipica dell'incontinenza da urgenza è
la sensazione di uno stimolo alla minzione forte
e non sopprimibile, in seguito al quale si verifica
immediatamente la perdita di urina. Lo stimolo alla
minzione si manifesta improvvisamente e spesso gli
interessati non riescono a raggiungere in tempo
la toilette. La causa dell'incontinenza da stimolo
è un'iperattività della muscolatura
vescicale: in seguito a stimoli di diverso tipo
la muscolatura della vescica si contrae così
intensamente che lo sfintere non può impedire
la fuga di urina. Questa forma di incontinenza può
essere dovuta non solo a disturbi neurologici ma
anche a infezioni vescicali ricorrenti, tumori vescicali,
litiasi vescicale o tubercolosi vescicale.
-
Iscuria paradossa:
Nell'incontinenza paradossa la vescica è
sempre piena e non può essere svuotata correttamente
(vaso che tracima). I soggetti colpiti hanno un
forte stimolo alla minzione e perdono spesso urina.
Il motivo è una alterazione dello svuotamento
della vescica che può essere dovuta, di solito,
a un ingrossamento della prostata, o a un voluminoso
prolasso vaginale.
Spesso l'incontinenza non è attribuibile
ad una solamente delle categorie elencate; possono
infatti verificarsi forme miste: la più frequente
di queste è la Stress + Urge Incontinence.
Nella donna in menopausa la forma di incontinenza
più frequente è la Incontinenza da
Stress più o meno associata con Urge; per
questo la diagnosi, soprattutto se in funzione della
pianificazione dell'approccio chirurgico, deve essere
basata su di una valutazione complessiva del problema
che passi attraverso una accurata raccolta dei sintomi,
una obiettivazione del grado di incontinenza nonché
una valutazione radiologica ed urodinamica.
DIAGNOSI
Nella maggior parte dei casi il medico formula la
diagnosi semplicemente sulla base dei sintomi riferiti
dal paziente. Pertanto è importante descrivere
esattamente e senza vergogna in quali occasioni e
con quale intensità si verificano le perdite
di urina.
Indispensabile per una corretta impostazione del problema
è l'esecuzione di un esame urine con urocoltura.
La diagnostica per immagini (ecografia reno-vescicale,
cistografia, urografia) sono utili per confermare
la presenza o escludere patologie concomitanti quali
per esempio tumori, calcoli, prolassi vaginali. Per
diagnosticare correttamente il tipo di incontinenza
urinaria è indispensabile l'indagine urodinamica.
Lo studio urodinamico consiste di più tecniche
finalizzate alla valutazione del comportamento della
vescica e dell'uretra durante la fase di riempimento
e durante la minzione.
Prolasso vaginale
Lo sfiancamento del Piano Perineale è inoltre
responsabile di un'altra patologia
che spesso si associa con l'incontinenza urinaria:
il Prolasso Urogenitale. Si tratta dello scivolamento
di alcuni visceri che sono normalmente contenuti all'interno
dell'addome verso l'esterno attraverso il canale vaginale:
possono così essere interessati la vescica,
il retto ed anche l'utero o nelle donne in cui l'utero
è stato asportato, del fondo della vagina (Cupola
Vaginale). Il prolasso si può manifestare come
una massa che la donna può sentire con le
mani subito fuori dell'ingresso della vagina . Può
causare una fastidiosa sensazione di ingombro tra
le gambe, dolore perineale e può essere associato
con incontinenza urinaria od anche con sensazione
di minzione difficoltosa, ovvero può essere
del tutto asintomatico.
Il prolasso può essere più o meno grave
e perciò più o meno evidente ed ogni
volta che si prende in considerazione una ipotesi
di pianificazione terapeutica della incontinenza è
necessario anche valutare l'esistenza o meno di un
prolasso e la sua entità perché questo
può influenzare in modo anche decisivo le opzioni
terapeutiche.
Come si risolvono questi problemi?
Escludendo il pannolino, che non è una terapia
poiché non comporta la guarigione
ma consente semplicemente di limitare gli effetti
dell'incontinenza ; la risoluzione della incontinenza
urinaria passa attraverso un programma terapeutico
che, dopo una corretta diagnosi, l'eventuale somministrazione
di farmaci, la riabilitazione perineale può
arrivare fino all'intervento chirurgico. In tal modo
in una buona parte dei casi si riesce ad ottenere
un buon risultato con misure terapeutiche semplici
come la somministrazione di farmaci (estrogeni
o farmaci attivi sulla vescica o sull'uretra) od il
ricorso alla riabilitazione perineale (una ginnastica
dei muscoli del piano perineale che tende a rinforzarli).
L'intervento chirurgico, che deve essere il meno invasivo
possibile, è riservato ai casi in cui le misure
precedenti non hanno dato risultati soddisfacenti
od ai casi in cui è presente un prolasso od
altra patologia ginecologica associata tale da richiedere
in ogni modo un approccio chirurgico. La chirurgia
dell'incontinenza urinaria è una disciplina
in continua evoluzione che attualmente consente di
ottenere buoni risultati con interventi veramente
mini-invasivi, con degenze molto brevi o addirittura
di un solo giorno.
Attualmente gli interventi più utilizzati sono
lo sling tension-free per l'incontinenza da sforzo
femminile, il bulking uretrale per l'incontinenza
da sforzo sia maschile che femminile e il posizionamento
dello sfintere artificiale soprattutto nell'uomo.
Nelle forme di instabilità vescicale grave
che non rispondono alle terapie mediche si ottengono
buone risposte con l'iniezione intravescicale della
tossina botulinica.
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