Il robot è stato introdotto in urologia nel 2000 e da allora si è diffuso largamente, in particolare negli Stati Uniti tanto che nel 2007, il 60% circa delle prostatectomie radicali eseguite negli USA per carcinoma prostatico organo confinato sono state eseguite mediante l’ausilio del robot.
Che cosa è il robot?
E’ un sistema costituito da tre o quattro “bracci” collegati a una consolle e comandati dal chirurgo attraverso due manipolatori assai simili ai “joy-stick”. Tali bracci incorporano l’ottica collegata ad una telecamera-che rappresenta l’occhio del robot-e gli strumenti laparoscopici (in particolare pinza e forbici) che sono necessari per effettuare l’intervento.
Quali sono i vantaggi per il chirurgo della laparoscopia robotica rispetto alla laparoscopia tradizionale?
I vantaggi sono essenzialmente due. Il primo: il chirurgo ha una visione magnificata e, a differenza della tecnica standard, anche tridimensionale; il secondo: la possibilità di muovere gli strumenti riproducendo i fini movimenti delle mani del chirurgo, eliminandone il fisiologico tremore.
Quali sono i vantaggi della laparoscopia robotica per il paziente?
In alcuni specifici interventi come la prostatectomia radicale, il robot consente una maggiore percentuale di mantenimento della potenza sessuale e consente una maggiore percentuale di continenza.
Inoltre grazie alla magnificazione delle immagini, è in genere registrata anche una riduzione delle perdite ematiche in corso d’intervento con conseguente riduzione del rischio di emostrasfusione.
Preparazione all'intervento: preparazione intestinale, profilassi antitrombotica e antibiotica.
Esami necessari: Ematochimici di routine preoperatori, ECG, RX Torace, quando indicato TC addome
Durata intervento
Circa 2h30
Durata degenza:
3-7 giorni
Mantenimento del catetere vescicale
6-7
Complicanze
quelle tradizionali della chirurgia laparoscopica
Risultati funzionali dai dati disponibili in letteratura scientifica:
Recupero della continenza a 12 mesi dall’intervento: 90%
Recupero della potenza sessuale in caso d’intervento condotto con la tecnica nerve sparing: 85%
Risultati oncologici: sovrapponibili a quelli ottenuti in letteratura scientifica.